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Museo Egizio

Museo Egizio

Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà nilotica ed è considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo.

Nel 2016 il museo ha fatto registrare 852 095 visitatori, risultando il decimo sito museale statale italiano più visitato[1].

Storia

Nel 1759 un appassionato egittologo di Padova, Vitaliano Donati, si recò in Egitto per effettuarvi scavi e ritrovò vari reperti, che furono inviati a Torino. All’inizio dell’800, all’indomani delle campagne napoleoniche in Egitto, in tutta Europa scoppiò una vera e propria moda per il collezionismo di antichità egizie. Bernardino Drovetti, piemontese, console generale di Francia durante l’occupazione in Egitto, collezionò in questo periodo oltre 8000 pezzi tra statue, sarcofaghi, mummie, papiri, amuleti e monili vari. Nel 1824 il re Carlo Felice acquistò questa grande collezione per la cifra di 400.000 lire e unendovi altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione Donati, diede vita al primo Museo Egizio del mondo.

Sul finire dell’Ottocento il direttore del museo, Ernesto Schiaparelli, avviò nuove acquisizioni e si mise personalmente a condurre importanti campagne di scavi in Egitto. In questo modo, intorno agli anni trenta del ‘900, la collezione arrivò a contare oltre 30 000 pezzi in grado di testimoniare ed illustrare tutti i più importanti aspetti dell’Antico Egitto, dagli splendori delle arti agli oggetti comuni di uso quotidiano.

Il museo è dedicato esclusivamente all’arte egizia. Al suo interno si possono trovare mummie, papiri e tutto ciò che riguarda l’antico Egitto (compresi animali imbalsamati).

Nel 2013 il museo è stato inserito dal quotidiano britannico The Times nella classifica dei 50 migliori musei del mondo.

Dopo lavori di ristrutturazione e ampliamento, il 1º aprile 2015 il museo, con un’estensione di 60 000 m², completamente ristrutturato è stato nuovamente inaugurato con una superficie espositiva più che raddoppiata, una sala mostre, e aree per la didattica. Il museo risulta suddiviso in quattro piani (tre piani fuori terra e uno sotterraneo) con un percorso di visita cronologico. Alcuni di questi interventi di ampliamento sono stati realizzati grazie al Gioco del Lotto, in base a quanto regolato dalla legge 662/96.

Inoltre il museo è fornito di un’importante biblioteca, spazi di restauro e studio di mummie e papiri e dal giugno 2015 partecipa a una spedizione archeologica internazionale in Egitto.

Dopo un anno dalla riapertura, con il nuovo allestimento il risultato è di quasi 1 milione di visitatori, posizionandosi così tra i musei più visitati d’Italia.

Collezione

Nel museo sono presenti più di 37 000 pezzi che coprono il periodo dal paleolitico all’epoca copta. I più importanti sono:

  • la tomba intatta di Kha e Merit;
  • il tempio rupestre di Ellesija;
  • il Canone Reale, conosciuto come Papiro di Torino, una delle più importanti fonti sulla sequenza dei sovrani egizi;
  • la Mensa isiaca, che i Savoia ottennero dai Gonzaga nel XVII secolo;
  • la tela funebre, tessuto dipinto proveniente da Gebelein e scoperto nel 1930 da Giulio Farina;
  • i rilievi di Djoser;
  • le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II, scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak;
  • il Papiro delle miniere d’oro;
  • la Tomba di Maia, ricostruita nel museo.
  • Statua di Sekhmet
  • Statua di Ptah
  • Statua di Amon, probabilmente risalente al regno di Tutankhamon (1333-1323 a.C.)
  • La Sfinge
  • Statua di Ramses II(Nuovo Regno – 1539-1076 a.C.)
  • Statua di Ramesse II con Amun e Hathor
  • Il Sarcofago di Ibi

Sede e attività

Ha sede nello storico Palazzo dell’Accademia delle Scienze, sede dell’omonima Accademia, che ha ospitato anche la Galleria Sabauda fino all’aprile 2012, eretto nel XVII secolo dall’architetto Guarino Guarini.

Il 6 ottobre 2004 è stato firmato un accordo trentennale tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per conferire i beni del museo alla Fondazione di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT. In tal modo il Museo egizio verrà gestito dalle istituzioni locali e godrà dei finanziamenti delle fondazioni bancarie, godendo al tempo stesso di ampia autonomia gestionale.

Nel 2006, l’anno dei giochi olimpici, è stato visitato da 554.911 persone, con un aumento del 93,8% rispetto al 2005.

Nel 2008 il raggruppamento Isolarchitetti vince la gara internazionale per scegliere i progettisti del nuovo museo con un progetto firmato insieme a Dante Ferretti.

Dal 2012 la presidente della fondazione è Evelina Christillin. Dal 2014 il direttore della fondazione è Christian Greco.

Il 1º aprile 2015 è stato riaperto il museo dopo 3 anni e mezzo di lavori.

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